Il nome di Paratici, la Juve che ha fretta, il sogno Champions: cosa dicono nelle intercettazioni del caso Suarez.
Mentre proseguono le indagini sul caso dell’esame di italiano di Suarez per il passaporto, emergono a mezzo stampa alcuni stralci delle intercettazioni tra i soggetti protagonisti della vicenda. E come visto, in alcune comunicazioni spunterebbe anche il nome di Paratici.
Le intercettazioni del caso Suarez
Secondo la ricostruzione de il Corriere della Sera, uno degli intercettati, parlando di Paratici, afferma che “È più importante di Mattarella“. Una frase che potrebbe essere anche ironica ma che rende l’idea di come i vertici dell’Università per Stranieri abbiano vissuto l’esame di Suarez. Un misto tra esaltazione e consapevolezza di non poter commettere errori.
In un’altra intercettazione riportata da la Gazzetta dello Sport, uno dei soggetti riferisce che “ci stanno chiedendo di fare in fretta“, e il riferimento sembrerebbe essere alla società. È evidente che un conto è chiedere laddove possibile di accelerare i tempi e un altro conto è chiedere di truccare un esame. In questo senso non ci sarebbero prove contro il club, che sarebbe quindi estraneo alla vicenda.
Il rettore dell’Università Statale, parlando con il Direttore generale dell’Università per straniere, rivela di avere buoni rapporti con la dirigenza della Juventus. Nella telefonata si parla anche di aiutare il nostro centravanti.
Successivamente entra in gioco anche Stefania Spina, che ha preparato Suarez per la prova. La donna in un’intercettazione si lascia andare anche a un commento da tifosa, affermando che con Suarez i bianconeri avrebbero vinto la Champions League.
Poi ci sono le intercettazioni note, quelle in cui si rende noto che il calciatore ha uno stipendio da dieci milioni e quindi non può essere bloccato per un attestato e quelle in cui emerge che Suarez “non spiccica ‘na parola“, evidentemente di italiano.
Il ruolo della Juventus nel caso Suarez
È bene e doveroso evidenziare come al momento non ci siano prove del fatto che la richiesta di semplificare l’esame sia partita dalla Juventus. Quindi al momento le evidenze reggono solo l’ipotesi secondo cui gli organizzatori dell’Università si siano lasciati coinvolgere eccessivamente dalla vicenda, suggestionati forse dal nome del candidato e dal fatto di poter dialogare con una grande realtà come la Juventus. Questo fino a prova contraria.